Non ci sono spettacoli legati a questo evento.

GLI SDRAIATI

120 min

Genere: Commedia

Lingua: Italiano

Regia: Francesca Archibugi

Con: Claudio Bisio, Antonia Truppo, Gaddo Bacchini Cochi Ponzoni, Gigio Alberti

Francesca Archibugi (Il grande cocomero, il nome del figlio) dirige
lo straordinario Claudio Bisio in una commedia agrodolce
liberamente tratta dal best seller di Michele Serra "Gli sdraiati".
Dopo la separazione, anni fa, Giorgio Selva ha ottenuto l’affido
condiviso e si occupa per metà tempo del figlio Tito, di diciassette
anni. E’ un uomo realizzato, avrebbe una vita appagante, ma insieme
all’adolescenza di Tito è scoppiata una guerra quotidiana.
Tito ha una banda di amici, tutti maschi, troppo lunghi, troppo
grassi, troppo magri, spaccano, rovesciano, mentono, fuggono,
puzzano. Stanno sempre appiccicati, da scuola al divano, dal divano
a scuola, fino a che non irrompe Alice. La nuova compagna
di classe, occhi azzurri e torvi, parla poco, non sorride mai. Tito
si innamora. Ad un colloquio dei professori Giorgio scopre con
ansia che Alice è la figlia di Rosalba, una donna che era stata
a casa loro diciassette anni prima. Era un po’ domestica, assistente,
factotum; poi Rosalba sparì di botto e nessuno ne seppe
più nulla. Adesso è riapparsa come madre di Alice, quasi minacciosa,
parla di soldi, non si capisce cosa voglia. Fra Alice e Tito
si instaura un legame vero, esclusivo, la prima intimità psichica
e fisica.Giorgio attraversa le sue giornate abitato da fantasmi,
sensi di colpa, ma il destino ha scarti imprevedibili, sembra che
stia lì a insegnare a padre e figlio come scambiarsi la fatica di
diventare adulti e la fatica di invecchiare.

120 min

Genere: Commedia

Lingua: Italiano

Regia: Francesca Archibugi

Con: Claudio Bisio, Antonia Truppo, Gaddo Bacchini Cochi Ponzoni, Gigio Alberti

Francesca Archibugi (Il grande cocomero, il nome del figlio) dirige
lo straordinario Claudio Bisio in una commedia agrodolce
liberamente tratta dal best seller di Michele Serra "Gli sdraiati".
Dopo la separazione, anni fa, Giorgio Selva ha ottenuto l’affido
condiviso e si occupa per metà tempo del figlio Tito, di diciassette
anni. E’ un uomo realizzato, avrebbe una vita appagante, ma insieme
all’adolescenza di Tito è scoppiata una guerra quotidiana.
Tito ha una banda di amici, tutti maschi, troppo lunghi, troppo
grassi, troppo magri, spaccano, rovesciano, mentono, fuggono,
puzzano. Stanno sempre appiccicati, da scuola al divano, dal divano
a scuola, fino a che non irrompe Alice. La nuova compagna
di classe, occhi azzurri e torvi, parla poco, non sorride mai. Tito
si innamora. Ad un colloquio dei professori Giorgio scopre con
ansia che Alice è la figlia di Rosalba, una donna che era stata
a casa loro diciassette anni prima. Era un po’ domestica, assistente,
factotum; poi Rosalba sparì di botto e nessuno ne seppe
più nulla. Adesso è riapparsa come madre di Alice, quasi minacciosa,
parla di soldi, non si capisce cosa voglia. Fra Alice e Tito
si instaura un legame vero, esclusivo, la prima intimità psichica
e fisica.Giorgio attraversa le sue giornate abitato da fantasmi,
sensi di colpa, ma il destino ha scarti imprevedibili, sembra che
stia lì a insegnare a padre e figlio come scambiarsi la fatica di
diventare adulti e la fatica di invecchiare.
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