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IL GATTOPARDO

185 min

Genere: Dramma

Lingua: Italiano

Regia: Luchino Visconti

Con: Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Romolo Valli, Terence Hill, Pierre Clémenti, Luci...

Maggio 1860. Il principe di Salina guarda con nostalgia la fine dell’aristocrazia dopo l’avvenuto sbarco di Marsala. Tancredi, il nipote garibaldino, prova a rassicurarlo con la celebre frase: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». La risposta del principe è esemplare: «…e dopo sarà diverso, ma peggiore». L’arrivo della nuova borghesia e il declino dell’aristocrazia è ormai un cambiamento definitivo.
Quando si pensa al discorso sull’italianità nel cinema di Visconti non possiamo non pensare a Senso e a Il Gattopardo. Con il primo, Visconti rilegge criticamente gli ideali patriottici mancati e traditi del processo di Unità Nazionale, con Il Gattopardo indaga le malsane radici dell’ingannevole Risorgimento italiano. Ma Il Gattopardo porta con sé un aspetto più universale: «piegare la spinta del mondo verso il nuovo alle regole del vecchio, facendo ambiguamente e ipocritamente sovraneggiare quelle da queste» come scriveva Antonello Trombadori in un dialogo con il regista.

185 min

Genere: Dramma

Lingua: Italiano

Regia: Luchino Visconti

Con: Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli, R...

Maggio 1860. Il principe di Salina guarda con nostalgia la fine dell’aristocrazia dopo l’avvenuto sbarco di Marsala. Tancredi, il nipote garibaldino, prova a rassicurarlo con la celebre frase: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». La risposta del principe è esemplare: «…e dopo sarà diverso, ma peggiore». L’arrivo della nuova borghesia e il declino dell’aristocrazia è ormai un cambiamento definitivo.
Quando si pensa al discorso sull’italianità nel cinema di Visconti non possiamo non pensare a Senso e a Il Gattopardo. Con il primo, Visconti rilegge criticamente gli ideali patriottici mancati e traditi del processo di Unità Nazionale, con Il Gattopardo indaga le malsane radici dell’ingannevole Risorgimento italiano. Ma Il Gattopardo porta con sé un aspetto più universale: «piegare la spinta del mondo verso il nuovo alle regole del vecchio, facendo ambiguamente e ipocritamente sovraneggiare quelle da queste» come scriveva Antonello Trombadori in un dialogo con il regista.
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